L'AUTORE

giovedì 3 novembre 2022




PER I 70 ANNI DI ROBERTO

di Piero Montanari

Era il 1979, ricordo pure che era estate, e venni invitato, col mio fedele basso, a fare un turno di registrazione allo studio MAMMOUTH a via del Casale Lumbroso, una strada di campagna a 13 km dal centro di Roma percorrendo la via Aurelia, quella che porta al mare di Fregene. Quello studio prima si chiamava CHANTALAIN ed era stato creato, proprio in un bel casale rustico, dall’amico di sempre, Bobby Solo (il nome dello studio derivava dalla crasi dei nomi dei suoi due figli, Chantal e Alain). Dopo un po’ di tempo venne rilevato da Gianni Plazzi, un simpatico imprenditore e produttore romano, che ne fece un luogo di importanti registrazioni musicali di quegli anni. Una volta andai lì per un lavoro e Gianni mi prese in simpatia (forse gli piaceva pure come suonavo, immagino) e spesso mi chiamava per le sue produzioni musicali. Quella volta mi chiamò e mi disse che c’era da fare un disco per un artista che faceva l’attore e non il cantante. Non mi rivelò chi fosse, forse per sorprendermi. Fu così che iniziai a scaricare l’amplificatore e ad accordare il basso, dopo aver salutato gli altri musicisti della ritmica (non mi ricordo se alla batteria ci fosse Derek Wilson o Massimo Buzzi e alle chitarre Luciano Ciccaglioni. Suonavo spesso con loro e i ricordi si annebbiano un po’. Probabile che il direttore dell’esecuzione fosse il Maestro Gianni Mazza, ma i 43 anni passati da quel giorno non aiutano). Mentre continuavo ad approntare i miei strumenti, si aprì la porta dello studio ed entrò ROBERTO BENIGNI, che già era famosissimo per le sue apparizioni a l’ALTRA DOMENICA, o per il Film BERLINGUER TI VOGLIO BENE del 1977, o per VITA DA CIONI, una raccolta per la televisione degli applauditissimi monologhi teatrali con cui Roberto metteva in scena, a partire dal 1978, il sottoproletario Mario Cioni, che si esprime con furiose invettive contro tutto ciò che lo circonda, trasmissione voluta dal suo “scopritore” Giancarlo Governi. Benigni entrò nello studio ridendo come suo solito e dicendo ad alta voce: “Oh ragazzi, con questo disco di sicuro guadagnerò i soldi per le sigarette!” Poi guardai la partitura e lessi il titolo del brano, “L’INNO DEL CORPO SCIOLTO”. E ancora non avevo capito… Iniziammo a provare il brano, con Roberto dalla regia che cantava per farci una voce guida che ci arrivava direttamente nelle cuffie. Dopo i primi versi della canzone che non conoscevo…

È questo l’inno-o

Del corpo sciolto

Lo può cantare solo chi caca di molto

Se vi stupite

La reazione è strana

Perché cacare soprattutto è cosa umana.

Noi ci svegliamo e

Dalla mattina

Il corpo sogna sulla latrina

Le membra posano

In mezzo all’orto

è questo l’inno

L’inno sì del corpo sciolto.…


smettemmo tutti di suonare e Iniziammo tutti a ridere senza poterne fare a meno (i francesi lo chiamano “fou rire”) e faticammo a riprendere la registrazione, perché Roberto non la finiva di chiosare e giocare con le parole, benedetto genietto, vecchietto, che il cielo ce lo conservi a lungo così!

lunedì 2 novembre 2020

Addio a Gigi Proietti, “core de Roma”



Gigi Proietti è morto, lasciandoci proprio il giorno del suo ottantesimo compleanno, con un piccolo, doloroso colpo di teatro. Le luci si abbassano e il sipario cala su uno degli attori più amati degli ultimi tempi. La sua ironia romana, il suo grande talento, la sua straordinaria voce che Gigi era padrone di dominare a suo piacimento, sia quando cantava che quando recitava, la sua mimica facciale, capace di trasmettere qualsiasi sentimento, la sua tecnica sopraffina che gli permetteva di inventare linguaggi Gramelot e infine la sua risata, sarcastica e pungente al tempo stesso a completare una maschera inimitabile.


Le biografie raccontano di un personaggio venuto su attraverso mille esperienze, dal teatro sperimentale alle notti passate a cantare con le orchestre nei night club romani, suonando anche il contrabbasso, fino ad approdare al successo popolare, quando ebbe l'occasione di sostituire l'ammalato Domenico Modugno in “Halleluja Brava Gente”, in coppia con l'altro grande romano, Renato Rascel.


Da allora non si era più fermato. In 50 anni di attività aveva collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali (di cui 37 da regista), oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. Una carriera teatrale, da “A me gli occhi, please”, passando per Shakespeare, che aveva riassunto in uno spettacolo, “Cavalli di battaglia” scelto per festeggiare nel 2016 i suoi 50 anni in scena. Fu direttore dal 1978 del Teatro Brancaccio di Roma insieme a Sandro Merli e, grazie alla sua vocazione di Maestro, diede vita ad una scuola attoriale che fu una fucina di talenti, tra i quali figurano Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri.


Ho avuto la fortuna di lavorare con lui subito dopo il grandissimo successo di “A me gli occhi, please”. Il suo impresario Elio Gigante, alla fine degli anni '70, gli organizzò una tournèe estiva, dal titolo: “Serata con Gigi Proietti”, che riassumeva i pezzi migliori del fortunato spettacolo, campione d'incassi nei teatri tenda.

Viaggiavamo spesso con la macchina insieme, e avere Gigi a disposizione per ore era un vero spasso. Barzellette, “cazzeggio”, battute, ma soprattutto i ricordi della sua Roma, quella degli anni del dopoguerra, con i suoi night club, la Dolce Vita, i suoi personaggi tipici, in un racconto che, dalla viva voce di Gigi, era malinconico ed esilarante a tempo stesso.


Mi diceva che ero un po'... pazzo e che secondo lui tutti i bassisti lo erano. Io gli rispondevo che anche lui aveva suonato il contrabbasso, quindi non poteva parlare. “Nu lo so, perché – chiosava sorridendo – forse sarà er suono che te pja nello stomaco e te se riflette nella capoccia. Ma voi bassisti siete tutti matti”.


Per molti anni non ci siamo visti, poi l'ho rincontrato otto anni fa e avemmo modo di parlare. Mi disse sconsolato: “A Pie' nun me va più de lavora', sarà che me so' invecchiato...”. Chissà, forse ancora non aveva superato bene la malattia che poi lo avrebbe ucciso otto anni più tardi, il giorno della sua nascita, beffardamente, come a chiudere un ideale cerchio. Un tradimento proprio di quel suo cuore, così grande unico e generoso che ce lo farà amare per sempre. Addio Gigi.


martedì 24 aprile 2018

Battelli, aiuta gli Autori italiani invece di essere complice di chi non paga la Siae!



(di Piero Montanari) da: Il Giornale dello Spettacolo e Globalist.

Sergio Battelli, genovese 36 anni, ha fatto parte della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione). Dieci anni da commesso in un negozio di animali, deputato uscente con 90 e 363 voti alle parlamentarie del M5s nel 2013 e nel 2018. Oggi Sergio Battelli è il tesoriere del primo partito italiano. Il livello di istruzione è la terza media, ma Battelli è fiducioso (noi un po' meno. ndr). Appassionato di musica, suona il basso in una rock band ed è stato accanto a Fedez con Soundreef nella battaglia contro il monopolio della Siae e non perde un'occasione per darle contro. Vorrebbe diventare ministro del Mibact (beni culturali e turismo).

Caro Sergio Battelli,
leggo con molta sorpresa il Tuo curriculum, Tu che ora - ma anche da tempo come deputato M5S - stai muovendo una battaglia contro la Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori, e quindi anche contro i suoi oltre 80 mila associati che la stessa tutela. Da ciò che leggo della Tua vita professionale, vedo che hai lavorato in un negozio di animali, che hai fatto piccoli lavori da informatico per il comune di Varazze e che suoni in una rock band, i Red Lips per l'esattezza (così Ti faccio un po' di pubblicità, che nessuno vi conosce). Capisco che voi deputati del Movimento siete eletti da piccoli numeri, a volte basta un condominio o un centro anziani per mandarvi a Montecitorio. Capisco che nella vita, se non dai il giusto valore agli altri, non hai diritto di vivere in un civile consesso sociale, nessuno è migliore di qualcun altro, certamente. Ma Tu, che dovresti difendere la Siae, in questo momento sotto attacco da ogni dove, un momento nel quale noi Autori, categoria lavorativa in pericolo di estinzione, che cosa fai? Ti unisci un po' maramaldescamente, lasciamelo dire, ai tanti "persecutori di Siae” come ora è Sky, che da mesi si ostina a non pagare i nostri diritti. Ti ricordo che Sky non paga il dovuto alla Siae, ma continua ad utilizzare illecitamente le nostre opere dell'ingegno. Mi corre l'obbligo come autore - lavoratore della Cultura, iscritto alla Siae da oltre 45 anni, ex Socio, musicista e Tuo ”collega" bassista, la cui storia viene raccontata dal percorso professionale (su Wikipedia, se ti va, puoi leggere cosa ho scritto e con chi ho suonato), di chiederTi cortesemente di unirti a noi e tutelare la Siae che ci rappresenta, invece di proporre situazioni che finiscono per polverizzare di fatto il diritto d'autore, rendendo difficile la sua collettazione e la relativa distribuzione agli aventi diritto. In subordine, Ti esorto a ritornare lavorativamente "ab ovo", e di non occuparTi più di Cultura, nè di Siae, nè tantomeno di diritti e soprattutto di noi Autori, che non mi pare Tu abbia titolo per farlo. Magari, suggerisco, torna a lavorare in un negozio di animali, o apritene uno Tuo, così noi si risparmia, oltre che le incazzature per gli attacchi a Siae, anche un po’ di soldi pubblici di stipendio alla Camera dei Deputati (si lo so, un po' ne restituisci al Movimento, ma da noi sempre escono).
Poi, se fai il bravo ragazzo, organizziamo una bella jam session con me, ed altri musicisti bravi, ok?
Spero sinceramente Tu ti ravveda e con questo Ti saluto.
Piero Montanari, bassista, autore compositore, socio della Siae.


martedì 30 gennaio 2018

Crisi Roma: e tra gli spalti di Roma Samp circolano i dollari falsi con la faccia del presidente Pallotta.


Roma - Sampdoria 0 a 1: la Samp fa bottino pieno e per la Roma si apre

ufficialmente la crisi.



A distanza di soli quattro giorni Roma e Sampdoria si ritrovano l'un contro l'altro armati come fosse una partita di ritorno di Coppa, e non due di campionato. I giallorossi perdono il fuoriclasse Schick per un serio problema muscolare in allenamento che lo terrà fuori per un paio di settimane almeno. Dzeko, sempre con un piede sull'aereo per Londra, a questo punto non può più abbandonare la Roma, complice anche sua moglie che vuole restare e arredare la casa appena comprata. La capiamo, Roma ė bella, non ostante tutto, e speriamo. Quindi la Roma col suo 4-3-3 schiera la difesa con Alisson, Florenzi, Manolas, Juan Jesus, Kolarov, al centro Pellegrini, Strootman, Nainggolan e davanti Ünder, Dzeko, El Shaarawy. Pronti via e la Samp sembra la Roma, fa la partita, pressa alta e smentisce la sua scarsa qualità mostrata fino ad ora in trasferta, e mentre passano i minuti aumentano le occasioni per i blucerchiati che ci provano con Zapata e Caprari, mentre la Roma sonnecchia per almeno mezz’ora, facendo fare ottima figura ai doriani e al bravissimo Alisson.  Ma ė dopo il 32’ che la Roma sembra svegliarsi dal torpore e inizia a giocare con più vivacità, complice forse un po’ di affanno degli avversari che avevano corso fino a quel momento come forsennati. Quindi al 39',  per un fallo di mano in area di Silvestre della Sampdoria, l'arbitro Banti assegna senza indugio un calcio di rigore, che però il buon Florenzi, rigorista di seconda battuta, sbaglia, calciandolo troppo centrale anche se forte. Viviano para con la mano sinistra seduto a terra. A quel punto la Roma attacca con l'organico al completo, ma l'arbitro fischia la fine del primo tempo senza recupero. Peccato davvero. Il secondo tempo vede la Roma più aggressiva e arrembante e al 4' Viviano para con la faccia una botta ravvicinata di Under che impatta bene il pallone diretto in porta. Ora sfortunati i giallorossi che insistono in attacco con Pellegrini e El Shaarawy ma Viviano fa il fenomeno. C’è solo la Roma adesso, che manovra brillantemente e arriva con facilità al tiro.Al 24’ entra Defrel per Pellegrini, al 26' Perotti per Ünder e al 32’Antonucci per El Shaarawy che si arrabbia. Di Francesco vuole e devevincere questa gara, sa bene che non può perdere il treno della Champions, e 3 punti in 5 partite pesano come macigni sul groppone. Ma invece è la Samp che passa al 34’ con una testata di Zapata e per la Roma sprecona stavolta è davvero buio pesto. Prova in tutti i modi a riagguantare il risultato ma inutilmente. I Doriani fanno bottino pieno e si riaccende fortemente il processo a questa squadra che era partita per vincere il campionato (ricordate Monchi che ci dava appuntamento al Circo Massimo?) ma non fa risultati da dicembre e che sembra essere precipitata in una crisi nera che la metà basterebbe.  Abbiamo parlato anche della sfortuna che spesso ha caratterizzato le ultime partite della Roma, però, pensando solo alle plusvalenze, non si va in paradiso. E intanto, tra gli spalti, circolano i dollari falsi con la faccia del presidente Pallotta. 

giovedì 25 gennaio 2018

I cattivi "eroi" di Gomorra incitano a comportamenti devianti?






È inevitabile che la tv suggerisca comportamenti, lo ha fatto nel corso della crescita dell'Italia, negli anni del dopoguerra e del cosiddetto “boom economico”, ha educato alla lingua italiana quando solo il 18% della popolazione la praticava, ha indotto bisogni e suggerito il modo per soddisfarli. Quella era una televisione ecumenica, evangelica, etica, politicamente corretta allo spasimo, bigotta e sessuofobica (le calze coprivano le ballerine e “membro” del parlamento era vietato dirlo), e noi eravamo dei chierichetti nelle mani della Chiesa. Carl Popper, il filosofo cattolico di Cattiva Maestra Televisione, lanciava anatemi contro chi non era preparato per parlare ad una platea così grande, tanto da esigere a gran voce la “patente” per chi volesse farlo. Oggi si spera che quel pubblico sia cresciuto, che abbia assunto sufficienti anticorpi per capire che quel Male, che diverte ovviamente più del Bene che è noioso, non ė conveniente da imitare. Nel dopoguerra c'erano assassini efferatissimi, il mostro di Nerola, che ne ammazzò sedici, Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio, che con i suoi cadaveri ci faceva il sapone, e altri “mostri referenziatissimi”. Però c'era poca diffusione, le notizie erano scritte sulla pagina della cronaca dei giornali, pochi le leggevano, il Male era probabilmente molto più diffuso e praticato di ora, ma era silente. Gomorra è una fiction dove non c’è riscatto, non c’è speranza, solo sangue e odio, e sono certo che, una volta che ti alzi dal divano televisivo, pensi che quella robaccia lì non ti appartenga neanche un po’. Anche Totò Riina deve averlo pensato.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/gomorra-grande-bugia

Sampdoria Roma 1 a 1. Pareggia Dzeko con un piede al Chelsea

Su un campo da golf a 18 buche, più che di calcio, scende una Roma profondamente rimaneggiata contro la Sampdoria, causa infortuni muscolari che tengono fuori El Shaarawy, Perotti, Gonalons e il lungodegente De Rossi, mentre Dzeko viene schierato anche se con una sola gamba, perché l'altra sembra essere sempre più sul campo del Chelsea anche se non ancora confermato.

La Roma con il suo 4-3-3 non smentisce la sua natura aggressiva e, non ostante un tridente d' attacco mai provato prima, Under Dzeko e Defrel, fa la partita. Infatti, dopo solo 2' di gioco Dzeko, su assist di Under, si coordina male davanti alla porta e non segna un gol che sembra fatto. Si ripetono le occasioni per la Roma, al 5' e all'8', ma anche al 38', dove su un cross di Pellegrini, Manolas colpisce di testa ad un metro dalla porta, mandando il pallone pochi centimetri sopra la traversa.

Ma è al 44' che la partita ha una svolta negativa per i giallorossi. Dopo un fallo evidente su Strootman commesso dal doriano Ferrari, segnalato più volte dal guardalinee e non ravvisato da Orsato, scaturisce un improvviso capovolgimento di fronte: Kolarov tocca il pallone in area con il braccio e per l'arbitro, dopo il consulto Var, è rigore. Quagliarella redivivo trasforma, ed è 1 a 0 per la Samp.

Secondo tempo nervoso della Roma, inevitabilmente. Ma è della Samp il possibile raddoppio che avrebbe messo in ginocchio i giallorossi, con Zapata che sbaglia un gol quasi fatto. La Roma replica al 65' con Pellegrini, e al 67' si vede annullare il gol del pareggio per fuorigioco di Dzeko. I giallorossi provano con rabbia a cercare la via del pari, trovandolo in pieno recupero, al 92’. E chi poteva segnarlo se non l’uomo che neanche avrebbe dovuto giocare questa partita? Proprio lui, Edin Dzeko, colpo di testa sotto la traversa su assist perfetto del quasi 19enne primavera Antonucci, debuttante di classe, e 62esimo gol con la maglia della Roma. Forse il suo ultimo, il canto del Cigno, non sappiamo ancora. Sampdoria-Roma finisce 1-1, un pareggio strameritato.


Però per i giallorossi è la quinta partita consecutiva in campionato senza vittoria (tre pari e due sconfitte) e mancato aggancio all'Inter quarta. I blucerchiati consolidano il sesto posto in classifica, a + 3 sul Milan

Premio alla Cultura

PREMI SPECIALI

A BENEMERITI DELLA CULTURA

(Trofeo di Cristallo e Medaglia d’oro del Presidente dell’Ass. Cult. “P. Raffaele Melis O.M.V.”)

Musicista Regista Maestro PIERO MONTANARI
Roma

Premio “Francesco Di Lella”

“Per avere contribuito con la musica e la regia all’evoluzione ed all’affermazione di attori e cantanti di chiara fama nazionale ed internazionale, lasciando un segno vivo nel panorama cinematografico e musicale italiano, senza mai desistere anche in un periodo così difficile ed arduo come l’attuale.”

Firmato Augusto Giordano, Getulio Baldazzi, P.Ezio Bergamo, Rita Tolomeo, Maurizio Pallottí, Domenico Di Lella, Maria Fichera, Gianni Farina, Rita Pietrantoni, Paola Pietrantoni, Domenico Gilio.

Il premio sarà conferito il 13 giugno 2010 alle ore 16 al teatro S. Luca, in via Lorenzo da' Ceri 136 - Roma.

Esce il cofanetto della mitica trasmissione!

Esce il cofanetto della mitica trasmissione!
Finalmente nelle librerie "L&H:2 Teste senza cervello", libro e Dvd con la summa delle puntate migliori e, udite udite, dialoghi ANCHE IN ORIGINALE . Lo abbiamo presentato da MelBookStore il 30 giugno 09. C'era Italo Moscati, persona di straordinaria cultura e spessore umano. Con quella di Giancarlo le due 'memorie' si intersecavano a meraviglia! Due teste con parecchio cervello...SE TI INTERESSA COMPRARLO, CLICCA SULL'IMMAGINE!

Al Parco di S. Sebastiano

Al Parco di S. Sebastiano
Con Guido De Maria e Giancarlo Governi, i padri di SUPERGULP!

Celebriamo SUPERGULP!

Celebriamo SUPERGULP!
Talk Show con Giancalo e Guido al "Roma Vintage Festival", 16 giugno 2009 dedicato allo storico programma Rai

Celebriamo Gabriella Ferri

Celebriamo Gabriella Ferri
Con Giancarlo

...e Rino Gaetano

...e Rino Gaetano
Con Giancarlo

...ancora Rino

...ancora Rino

Con sua sorella Anna Gaetano e Giancarlo

Con sua sorella Anna Gaetano e Giancarlo
In omaggio a Rino, quella sera ho cantato "I love you Maryanna", primo disco di Rino, prodotto da me e da Antonello Venditti nel 1973. Con Rino feci un tour nel 1979. Alla batteria c'era Massimo Buzzi, alle chitarre Nanni Civitenga e Rino e io al basso. Il 'road manager' era Franco Pontecorvi che oggi vive come me sui Castelli Romani e vende occhiali.

Serata Supergulp

Serata Supergulp
Venerdì 17 luglio '09 al Parco S. Sebastiano (Caracalla) all'interno di Roma Vintage, verrà ripetuta la serata dedicata alla genesi del mitico programma televivivo. Parteciperanno Giancarlo Governi, Guido De Maria e Piero Montanari (me stesso...). Appassionati intervenite!

Un giovane promettente...

Un giovane promettente...
Luca, il giorno che si è vestito bene per il suo saggio di pianoforte. Sarà pur vero che "ogni scarrafone è bello a mamma soia", ma ci saranno pure degli scarrafoni universalmente belli, o no?

Maggio 2008: un piacevole incontro

Maggio 2008: un piacevole  incontro
Dopo più di vent'anni ho rivisto l'amico Giorgio Ariani, grande attore e voce ufficiale Italiana di Oliver Hardy (Ollio). Nel 1985 realizzammo la sigla di "2 Teste senza cervello" e Giorgio, con Enzo Garinei (Stanlio) doppiò una marea di film della coppia per i quali realizzai le musiche.

Una gita al "Giardino dei Tarocchi"

Una gita al "Giardino dei Tarocchi"
A Capalbio (Gr.) c'è un posto magico da visitare, con opere d'arte tra ulivi e macchia mediterranea, opera dell'architetta Niky De St. Phalle che ha realizzato in 20 anni un percorso di magnifiche statue ispirate ai Tarocchi, le magiche carte che predicono il futuro...Dato il suo nome, è meta di "sole" e personaggi cosiddetti " taroccati". Wanna Marchi e sua figlia sono state spesso viste aggirarsi tra le magnifiche statue!

Diana Nemi 2007/2008

Diana Nemi 2007/2008
Da sx alto: Samuele, Emanuele, Federico R., Lorenzo, Matteo, Edoardo, il Mister Eugenio Elisei. Sotto:Simone, Luca, Daniele, Valerio, Riccardo, Federico C.

Luca e Pedro 'Piedone' Manfredini

Luca e Pedro 'Piedone' Manfredini
Col mio "idolo" calcistico di ieri

Luca e Francesco Totti

Luca e Francesco Totti
Col suo "idolo" calcistico di oggi

Luca Montanari

Luca Montanari
Il calciatore. Questa stagione, la prima di campionato con i pulcini della "Diana Nemi", è capocannoniere. Ha messo a segno ben 43 reti e tutte senza rigori, ma ventidue su calci piazzati!

Luca Montanari

Luca Montanari
Nel momento della premiazione

Daniele Serafini

Daniele Serafini
La premiazione

A S D Diana Nemi Pulcini '98. Anno 2006 -'07

A S D Diana Nemi Pulcini '98. Anno 2006 -'07
Da sx della foto: Samuele, Matteo, Riccardo,Federico, Wulnet, Carlo, Luca, Daniele. Seduto con il pallone, una vera pestilenza, Federico Rosselli. Dobbiamo dire grazie alla pazienza infinita del Mister Eugenio Elisei, che più volte ha pensato di mollare la squadra e dedicarsi alle missioni in Angola - E' meno faticoso - mi ha detto, disperato, alla fine di un allenamento.

Allenamenti anno 2007-2008

Allenamenti anno 2007-2008
Il mio secondo figlio unico...

Matteo Montanari

Matteo Montanari
Il mio primo figlio unico...

Ado e Sania Montanari

Ado e Sania Montanari
The Peter's Sisters

La Roma tra la "B" e la "A" 1951-1952

La Roma tra la "B" e la "A" 1951-1952
Memmo Montanari (primo a dx nella foto) con i suoi tifosi in una trasferta della Roma. La foto è stata scattata al ritorno da Verona il 22 giugno 1951. Solo dopo quella partita la Roma ebbe la certezza di tornare in serie A

Memmo Montanari, capo dei tifosi, in azione nel suo poderoso incitamento alla squadra.

Memmo Montanari, capo dei tifosi, in azione nel suo poderoso incitamento alla squadra.
Mio padre, che si diceva fosse danaroso, quando morì era povero. Qualcuno nel nostro quartiere Celio racconta ancora che comprava i giocatori alla Roma...

Mio padre al centro dei vip della Roma

Mio padre al centro dei vip della Roma
Ricordo questa foto da sempre. Quella che avevamo in casa aveva un ritocco fatto a mano da non so chi (forse mio padre stesso). Il "pittore" aveva dipinto a tutti pantaloncini da calcio e gambe nude! In quel periodo glorioso nasce il giornale "Il Giallorosso" che contribuì attivamente alla ricostruzione della Roma. Fu fondato da mio padre, Angelo Meschini (capi storici di allora del tifo romanista) e dai fratelli Mario e Peppino Catena (soci della Roma) con la collaborazione dell'avvocato Alberto Saccà, con cui mio padre, nei miei ricordi da piccolo, aveva rapporti conflittuali.

Il Giallorosso

Il Giallorosso
Testata del giornale dei tifosi della Roma fondato da mio padre nel 1952. Ero piccolino e ricordo quel giorno che mi fece vedere le bozze...ricordo la finestra della mia camera sulla Piazza, al civico 4, ed il Colosseo davanti.

Pop & Jazz History

Pop & Jazz History
Sonorizzazione

1970 Pop Maniacs

1970 Pop Maniacs
Qui ci sono anche le musiche di Spyderman e i Fantastici Quattro che feci nel 1977 per Supergulp!

Il Pianeta Totò

Il Pianeta Totò
Fotogramma della sigla di Mario Sasso per la prima trasmissione di Rai 2 sul grande attore. Gli occhi di Totò si muovevano a tempo con una mia tarantella che si trasformava via via in rock sulle note di Malafemmena.

Laurel & Hardy

Laurel & Hardy
Logo originale della trasmissione

Laurel & Hardy

Laurel & Hardy
Un fotogramma della sigla di "Due teste senza cervello". Ci lavorò a lungo il videoartista Mario Sasso, alla SBP di Roma, con Virginia Arati che dipingeva elettronicamente 'frame by frame', con un computer costosissimo della Quantel che si chiamava appunto Paintbox. Credo che questa sigla sia stata la prima in Tv ad essere realizzata con questa straordinaria tecnica.

Il mio recording studio

Il mio recording studio
La regia

studio

studio
La sala di ripresa

studio

studio
la regia

studio

studio
La regia

Il ritorno di Ribot 1991

Il ritorno di Ribot 1991
Uno sceneggiato interpretato dal grande cantante e attore franco-armeno Charles Aznavour e Delia Boccardo, diretto da Pino Passalacqua per Rai1 e Antenne2 con la colonna sonora composta da me.

Processo di famiglia di Nanni Fabbri, 1992 per Rai1

Processo di famiglia di Nanni Fabbri, 1992 per Rai1
Alessandra Martinez, protagonista del film in due puntate con la mia colonna sonora.

Le Gorille

Le Gorille
Serie TV franco anglo italiana che riprende dei film del 1957-58 con Lino Ventura. Il personaggio è Geo Paquet, agente segreto francese, Di questa serie ho musicato 2 episodi, per la regia di Maurizio Lucidi e Duccio Tessari

Top model

Top model
Film con D'Amato

Top model

Top model
Stesso film uscito in Grecia

Top girl

Top girl
Film sequel di D'Amato. Beh, dopo tutte ste top, non poteva mancare la girl!

High finance woman

High finance woman
Altro film di D'Amato con le mie musiche